Halloween: la festa dei morti tra tradizione, ritualità e moda

31 Ott , 2023 - Curiosità,Home,Moda

Halloween: la festa dei morti tra tradizione, ritualità e moda

Halloween: la festa dei morti tra tradizione di culto, ritualità di religione e moda del costume; è ormai associata nel nostro immaginario collettivo a fantasmini, pipistrelli e altre cose “spaventose” del variegato universo horror, tuttavia questo interessante fenomeno della cultura di massa affonda le sue radici intorno alla fine del Settecento in Scozia dove il termine All Hallow’s Eve indicava la vigilia della festa di Ognissanti.

Paese che vai, usanza che trovi

La festa di Samhain celtica è collegata direttamente ad Halloween: si tratta di festeggiamenti che duravano una settimana, simili ad un capodanno che segnava il passaggio mistico tra l’estate e l’inverno. Era credenza diffusa che in questi giorni vi fosse un collegamento soprannaturale con l’aldilà, e la possibilità quindi di incontrarsi con i propri cari defunti.

Le migrazioni europee in America diffusero le celebrazioni di Halloween fino alla straordinaria e variegata diffusione che tutti noi oggi conosciamo. Ritornata in Europa dal Nuovo continente, la festa di Halloween, fissata convenzionalmente per il 31 Ottobre è ormai festeggiata in molte parti del mondo.

La tradizione di Halloween

L’idea che il mondo dei vivi non sia del tutto separato dalla dimensione dove dimorano le anime dei defunti è in realtà molto diffusa presso popoli e culture diverse tra loro per latitudini e costumi: in Indonesia per esempio, la tribù Toraja osserva la tradizione di mummificare i cadaveri per esumarli ogni tre anni, riportandoli letteralmente tra i vivi, ripulendoli e vestendoli a festa.

Quindi possiamo affermare che Halloween rappresenta la festa dei morti tra tradizione di culto, ritualità religiosa e moda vintage e contemporanea.

Durante queste celebrazioni rituali che attraggono ogni volta centinaia di visitatori, la morte non è uno spauracchio che incute terrore ma è intesa come una fase della vita stessa: creare un collegamento con chi non c’è più significa azzerare le distanze tra la dimensione terrena e quella ultraterrena, trascendendo l’idea della morte come sofferenza e accettandola come parte integrante della vita umana.

Curiosità sulla festa dei morti

Se parliamo di celebrazioni e di riti funebri caratteristici non possiamo non menzionare il Dia del los Muertos messicano che si tiene gli ultimi giorni di Ottobre, in concomitanza con Halloween e termina il 2 Novembre. Questo rito ha origini precolombiane e si tratta di una vera e propria festa con tanto di musica, banchetti, danze e celebrazioni che hanno lo scopo di rappresentare la morte in maniera caricaturale, non per negargli l’aura di mistero e di sacralità ma per esorcizzare la paura e ribadire che tra la vita e la morte non c’è un abisso di distanza ma un invisibile linea sottile che le separa.

Come già detto, l’idea della continuità tra la vita e la morte è da sempre presente nel sentimento umano: gli antichi Egizi usavano mummificare i corpi dei defunti proprio per preservarli dalla consumazione, poiché era credenza diffusa che solo i corpi intatti avrebbero potuto risorgere e vivere ancora in altre dimensioni dell’esistenza. Tra le bende venivano inseriti gioielli e amuleti che avrebbero protetto l’anima del defunto nel viaggio per arrivare alla sua ultima destinazione.

Oggetti appartenuti ai defunti

Presso i popoli primitivi, ma anche presso i Romani e gli Etruschi, era consuetudine seppellire i defunti insieme a oggetti personali che erano appartenuti alla persona morta, poiché si pensava che una volta risvegliatosi in un’altra vita oltre il buio della morte avrebbe ritrovato gli oggetti che gli erano stati cari e avrebbe potuto continuare ad usarli.

Questa credenza persiste, in misura minore, tutt’oggi: quanti di noi non conservano ninnoli, oggetti oppure abiti e accessori appartenuti a nonni, parenti e conoscenti. Il fatto è che, inconsciamente, trasferiamo l’affetto per una persona cara su oggetti che gli sono appartenuti e ci sembra, in tal modo, di abbattere la distanza e ingannare l’assenza, di avere in poche parole, accanto a noi a proteggerci quella persona che non c’è più.

La festa di Halloween oggi

Certo, i festeggiamenti di Halloween odierni, nella nostra società occidentale e consumistica hanno perso il significato originario, che era quello di esorcizzare la paura dell’aldilà e quello di creare un ponte ideale con il mondo di chi non c’è più, trasformandosi in una festa commerciale che pure conserva molti lati affascinanti e peculiari.

D’altronde il mistero, l’horror e l’ignoto continuano, oggi come ieri, ad affascinare grandi e piccoli: oltre a tanta letteratura (si pensi ad Alla Poe, Lovecraft etc.) alla musica (le tante band ispirate da tematiche e sonorità gothic e horror) anche il mondo dell’arte e della moda si dimostra negli anni affascinato e segretamente ossessionato dal tema della morte e delle macabre atmosfere di Halloween.

La moda di Halloween

La tematica, associata comunemente a pizzi e merletti, latex e abiti sexy in pelle o pvc, è in realtà stata sperimentata con fantasia e creatività da molti stilisti, che hanno rappresentato la decadenza e il senso di misteriosa angoscia legato alle tematiche horror. Tra i maestri indiscussi delle atmosfere noir, al limite tra fetish e horror troviamo Thierry Mugler, che negli anni Novanta raccontava una femminilità super sexy e oscura, adornata di abiti eccentrici e sensuali, che conferiscono alla donna un aspetto quasi soprannaturale.

In tempi più recenti è invece Alexander McQeen il maggiore interprete delle tematiche vicine all’ambiente dark e horror: le sue creazioni sono romantiche e decadenti al tempo stesso, con chiari riferimenti all’immaginario gotico e alle tematiche da film horror.

In conclusione possiamo dire che ogni cultura porta con sé qualcosa di nuovo ed innovativo che piaccia o meno, posso affermare con fermezza che il rispetto e soprattutto scoperta, condivisione sono sicuramente un’opportunità per arricchirci e quindi divengono una grande lezione di vita che tutti noi dovremmo imparare.

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